Birra Ronzani..........!!!
Via Spadarie non era la più piccola delle strade del centro di Bologna agli albori del Novecento. Si insinuava accanto al palazzo del Podestà in un reticolo di vie raggrumate attorno all’angusto Mercato di mezzo, l’attuale Via Rizzoli. “Spadarie” spiegava Carlo Salaroli nel suo straordinario bolognese del 1734, in quanto << in essa vi stavano anticamente quei che lavoravano le spade e pugnali>>. A chiuderla al traffico dal lato del suddetto Mercato era il fittone goliardico, piantato a mò di simbolo pagano in mezzo all’accesso alla via, nella quale si facevano specchio le vetrine dei negozi, su cui calavano i tendoni parasole invitanti al passaggio anche nella calura dell’estate. Dall’altra parte, lo sbocco era nello slargo ove, piazza Uccelli, terminava via Orefici. Di lì a poco (tra l’estate e l’autunno del 1911) la viuzza sarebbe sparita, inghiottita dalle demolizioni in grande stile che avrebbe fatto di via Rizzoli a cavallo della prima guerra mondiale una larga arteria nel cuore della città.
Immagini storiche dell’antica Birraria Ronzani
Bologna era ai tempi un grande borgo provinciale, popolato da meno di centocinquantamila anime e attraversato quotidianamente dalla gran novità dei tram a trazione elettrica ( successori da poco di quelli di cavalli ), dalle carrozze e da pochissime auto, anche se ogni tanto rombava il motore di qualche giovane audace e ricco: non per niente in città nel 1908 si era corsa con gran frastuono e concorso di pubblico la Coppa automobilistica Fluorio, organizzata dal “Resto del Carlino”, una delle prime manifestazioni sportive nazionali.
Immagini dei marchi e degli slogan dell’epoca su Birra Ronzani
“QUEI MATTI ALLA RONZANI”
Lo sport, ecco un bel modo di avventurarsi nel secolo da poco iniziato, anche se tra i fruscii dei passeggi sotto i portici gli argomenti di discussione non mancavano. La politica, ufficialmente, era cosa di pochi. Per la precisione, quelli col diritto di andare a votare: di sesso rigorosamente maschile, con un certo patrimonio, una certa età, una certa cultura. Si fronteggiavano da un parte l’alleanza tra cattolici e liberali, vincitrice delle amministrative del 1908 con l’elezione del sindaco Giuseppe Tanari, e dall’altra i socialisti riformisti. Facevano rumore i massoni, con le loro liturgie e le loro mani sulla vita cittadina, ma anche i fermenti contadini e ogni tanto qualche manifestazione si chiudeva con fiere scazzottate, tanto per chiarirsi le idee a vicenda.
Alle elezioni politiche del marzo 1909, l’anno in cui si apre questa storia di uomini e pallone, da Bologna escono eletti tre deputati: due moderati e un socialista. il fuoco del rinnovamento cova sotto la cenere. In agosto i potenti imprenditori agricoli bolognesi hanno acquistato tra le proposte dei giornalisti la proprietà del “Resto del Carlino” dalla famiglia Zamorani: indignato, Manlio Bevilacqua, nipote di Giosuè Carducci, si è dimesso assieme allo storico capocronista Giuseppe Villani. Un anno e mezzo più tardi, il 10 dicembre 1910, la massoneria cittadina risponderà fondando un quotidiano concorrente, il “Giornale del Mattino”, per occupare il campo democratico lasciato libero dallo storico foglio cittadino.
“QUEI MATTI ALLA RONZANI”
Guglielmo Marconi, genio di Pontecchio della telegrafia senza fili, a lungo tempo apprezzato più dagli inglesi che sotto le due torri, viene insignito del premio Nobel per la fisica e la cosa ovviamente fa rumore. Se ne parla in via Indipendenza, dove apre il bar caffetteria Diana, destinato a diventare uno dei più noti ristoranti cittadini. E poi qua e là dove Bologna si stira un pò pigramente nelle sue abitudini consolidate: il passeggio sotto il Pavaglione, le prime della stagione lirica al Teatro Comunale, il ritrovo della nobiltà e degli artisti nei locali dell’appena realizzata palazzina Majani all’inizio di via Indipendenza, il pellegrinaggio primaverile di popolo (anticlericali compresi) al santuario della Madonna di San Luca.
IL CIRCOLO DELLA DOMENICA
Insomma, sia il foot ball oppure il più goffo “calcio”, occorre fare sul serio. Per farlo, come in tutte le cose della vita, occorrono quattrini. Perchè bisogna affittare un luogo acconcio per indire un’assemblea, stendere uno statuto, registrare la società. C’è chi prova allora a muovere qualche pedina. L’idea è coinvolgere il Circolo Turistico Bolognese, piuttosto famoso in città e con una certa affinità con lo sport. Il suo presidente, Il cavalier Carlo Sandoni della Navigazione Generale Italia, apprezza l’idea e le accorda la propria egida, convocando, dopo qualche settimana di fervide discussioni, una riunione generale per il 3 ottobre 1909, nela sede del Circolo, ospitata al primo piano della “Birreria” Ronzani, in via Spaderie.
“QUEI MATTI ALLA RONZANI”
Eccola, finalmente, la stradina del destino. In un giorno di primo autunno, nell’assonnato respiro di una domenica mattina, gli invitati, venticinque ragazzi in tutto, si trovano davanti al locale, salgono le scale chiacchierano con un pizzico di emozione, prendono posto nelle sedie. C’è già una bozza di statuto, qualche legge, si discute, sii vota, si eleggono le prime cariche. Si firma. La società si chiamerà Bologna Foot Ball Club, sezione del Circolo Bolognese. Il primo presidente è uno dei ragazzi, Louis Rauch, valente del odontoiatra svizzero trapiantato in Italia da qualche anno, chiamatovi dal luminare dei denti, il professor Arturo Beretta, che lo ha voluto con sé nella sua clinica d’avanguardia di via San Vitale. Calciatore provetto, ha militato in patria nelle file del Friburgo. Come vice, l’aristocratico Guido Della Valle.
Enrico Penaglia fungerà da segretario , Sergio Lampronti sarà cassiere: Due i componenti il consiglio di amministrazione, oltre a presidente e vice: Emilio Arnstein – la “mente” dell’operazione – e Leone Vincenzi. Tre appartenenti al Circolo Turistico Bolognese – Centofanti, Tampellini e Zecchi – saranno i delegati all’interno del nuovo sodalizio. I due consiglieri più Pietro Bagaglia si occuperanno della “direzione dei campi di gioco”, il capitano sarà invece Arrigo Gradi, quello che meglio conosce il regolamento per aver praticato il football oltralpe.
“QUEI MATTI ALLA RONZANI”
A lui viene delegata la scelta dei colori sociali, che cade sulla…divisa da gioco dell’istituto svizzero in cui ha studiato, il Collegio Schönberg di Rossbach: una casacca coi bottoni, a scacchi rossi e blu, di cui ha tenuto con sé per ricordo i due esemplari di ordinanza: è molto bella adottarla significa anche compiacere la magra cassa sociale, dovendosene realizzare per le prime partite due in meno. Quanto ai calzoncini, pardon, i mutandoni, lunghi almeno fino al ginocchio, saranno di colore libero, o bianco (preferibilmente) o nero.
Il giorno dopo, un trafiletto de “il Resto del Carlino” annuncia al mondo l’evento: <<Ieri mattina, al Circolo Turistico Bolognese, venne costituita la sezione per le esercitazioni di sport in campo aperto e precisamente il Foot Ball Club. Era desiderata da molti giovani questa iniziativa per il football, per la palla vibrata, pel tennis, e mentre già alcune esercitazioni si svolgevano da qualche settimana, ora si è fissato un ordinamento preciso, costituendo la sezione presso il Circolo Turistico che già ha acquistato la maggiore importanza sportiva>>.
“QUEI MATTI ALLA RONZANI”
Su “La gazzetta dello Sport” il corrispondente, Eraldo Mandrioli, aggiunge un commento ed un auspicio: <<Il nome e la serietà delle persone che sono state chiamate a dirigere le sorti della novella società ci fanno sperare che finalmente anche questo bellissimo esercizio sportivo sarà introdotto proficuamente presso di noi, e nessun dubbio quindi che anche nel Foot-ball Club Bologna alla prova>>.
Non si perde tempo, l’attività si accende in due direzioni: il gioco, naturalmente, con rinnovata energia, e il proselitismo.
Ancora “il Resto del Carlino”, una settimana dopo, torna sull’argomento:”Domenica 10 ottobre, nel pomeriggio, 24 soci del Foot Ball Club – sezione del Circolo Turistico bolognese – inizieranno regolarmente le esercitazioni e l’allenamento per questo interessante e gradevole sport educativo. Presto verrà disposto per il campo e per la costituzione di alcune squadre. E’ già stato fissato il regolamento e l’elegante costume. Le iscrizioni sono aperte alla sede del Circolo, Via Spaderie, 6>>.
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