Liquori contraffatti, si rischia la sospensione della licenza
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Il barista che serve un cibo o una bevanda contraffatta commette un reato. Sempre più crescente in Italia il fenomeno della contraffazione alimentare, secondo i dati raccolti dalla Camera di Commercio di Torino che ha svolto un’indagine su imprese, attività commerciali e famiglie.
Il problema è stato sollevato dall’azienda pugliese Borsci Liquori, produttrice dell`Elisir San Marzano. Di tale amaro, sono state messe in commercio bottiglie con etichetta e marchio falsi. A tal proposito la Borsci ha pensato bene di creare un filo diretto con i consumatori, sia telefonicamente che attraverso la posta elettronica, per ricevere segnalazioni su casi sospetti di contraffazione.
La contraffazione consiste nella creazione di un prodotto che all’apparenza assomiglia all’originale, utilizzando in maniera fraudolenta sia i marchi che i nomi. Ma per contraffazione non si intende solo la falsificazione del prodotto, ma prevede anche altri casi come la frode commerciale, la frode sanitaria nonché la sofisticazione del prodotto. Le pene in questi casi sono severe: per la frode in commercio si rischia anche la sospensione della licenza.

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